Siamo felici di condividere anche quest’anno la lista delle 10 startup fondate da donne da tenere d’occhio nel 2021. Le imprenditrici sono state selezionate da SheTech e i loro profili variano per background e per settore di appartenenza. Ve le presentiamo tutte in questa lista con un ordine casuale che non determina una classifica.
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Prometheus
Valentina Menozzi, 29 anni, laureata in Biotecnologie Mediche, Veterinarie e Farmaceutiche all’Università di Parma è co-founder e CTO di Prometheus. Ha lavorato come ricercatrice presso i dipartimenti di R&D dell’Università di Parma, di Losanna e della Chiesi Farmaceutici, specializzandosi in biologia cellulare e studi preclinici.
Alice Michelangeli, 29 anni, laureata in Biotecnologie Mediche, Veterinarie e farmaceutiche all’Univeristà di Parma è co-founder e CSO di Prometheus. Ha lavorato come ricercatrice presso il dipartimento di Farmacia dell’Università di Parma, concentrandosi sullo studio dei biomateriali per la stampa 3D di dispositivi per il rilascio di farmaci.
Nel 2017, insieme a Riccardo Della Ragione (CEO), hanno fondato Prometheus, startup medtech che sviluppa dispositivi per la medicina rigenerativa. Il primo prodotto è stato Ematik: un patch personalizzato per la cura di ferite difficili, come piaghe da decubito o ulcere da piede diabetico. Il patch combina un derivato del sangue del paziente con dei biomateriali, agisce come una seconda pelle: dimezza i tempi di guarigione, senza cicatrici.
Già in commercio nel settore veterinario per la cura di ferite animali, Ematik è ora in fase di certificazione per l’uso sull’uomo nel trattamento di piaghe ed ulcere diabetiche.
Arianna Pozzi, 17 anni, romana, frequenta il quarto anno del liceo scientifico ed è founder di GAIA, startup fashion-tech. Ha partecipato al percorso di accelerazione con Startup University che le ha permesso la realizzazione del progetto di startup. Persona leale, competente e consapevole che il duro lavoro è l’unica via per realizzare i propri obiettivi, Arianna ama esplorare nuove culture e punti di vista per migliorare sé stessa.
Nel 2020 ha fondato GAIA, nata dalla sua passione per la moda, che offre una soluzione al dilemma di molte coetanee: cosa indossare per sentirsi al meglio. Per l’utente GAIA è un’amica fidata, esperta di moda in grado di proporre outfit personalizzati basati sui suoi gusti ed emozioni mediante l’utilizzo di tecnologie di Artificial Intelligence (AI). Gli utenti possono condividere i loro outfit, ricevere feedback da parte della community, e acquistare virtual goods (abiti virtuali). Con oltre 18.000 utenti registrati, sono in corso programmi di affiliazione per permettere l’acquisto di prodotti tramite YOOX, ASOS e SHEIN. GAIA MY FRIEND è anche un’app sia per IOs che Android.
Si è appena conclusa una campagna di crowdfunding su Back To Work con la raccolta di circa €200.000. Nei prossimi mesi verrà rilasciato il marketplace rivolto principalmente a brand e stilisti emergenti che sostengono le tematiche legate all’ecosostenibilità.
Bianca Arrighini e Livia Viganò, 23 anni, laureate all’Università Bocconi, nel 2019 hanno fondato Factanza, uno spazio grazia al quale i propri coetanei, sempre meno interessati ai giornali, potessero informarsi e capire quello che stava succedendo nel mondo senza troppi tecnicismi.
Nato come un passatempo per coniugare la passione per il giornalismo di Livia e quella per la grafica di Bianca, dopo un anno e mezzo di impegno quotidiano Factanza è diventata una startup innovativa, che punta a diventare leader nel settore della “nuova” informazione.
Tra Instagram, Spotify e gli altri social network, l’obiettivo di Factanza rimane quello di rendere l’informazione di qualità cool e accessibile a tutti, in modo da contribuire alla formazione di una generazione più consapevole e informata.
Anna Impedovo, laureata in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, è founder di ISAAC antisismica. Precedentemente ha lavorato all’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano e vanta diverse esperienze nello sviluppo di impresa e nella creazione di partnership strategiche con enti pubblici e privati, che le hanno consentito lo sviluppo del suo progetto di startup, ISAAC, in Italia e il consolidamento di rapporti con l’estero (USA, Cina, Israele).
Nel 2018 ha fondato ISAAC antisismica, startup italiana con sede a Milano che si propone come player di riferimento nel mercato delle costruzioni per la fornitura di tecnologie smart per la protezione sismica e monitoraggio di edifici e infrastrutture.
Specializzata nello sviluppo di soluzioni intelligenti per la protezione sismica e il monitoraggio strutturale, ISAAC ha brevettato I‑Pro 1: la prima tecnologia auto-adattiva, plug and play e one-size-fits-all per la protezione sismica, applicabile ad edifici già esistenti.
Annalisa Dalbon, laureata in Sociologia e da sempre appassionata di social behaviour e marketing, applicati anche all’ambito gaming.
Zulay Barrero, è un’Industrial Designer colombiana, arrivata in Italia per seguire un master in educazione multimediale ne resta affascinata e decide di proseguire qui la sua carriera lavorativa.
Insieme con Francesco Ferrazzino, hanno fondato Proxy42 Inc in USA creando il primo gioco FPS multiplayer in Realtà Aumentata (Father.IO), grazie ad una campagna di product crowdfunding che ha raccolto più di $500K, con oltre 7.500 preordini.
Nella statup, che punta a rivoluzionare il mondo del mobile gaming tramite nuove esperienze immersive in realtà aumentata, Annalisa e Zulay ricoprono rispettivamente i ruoli di COO e CXO.
Nel 2016 hanno deciso di puntare sull’eccellenza italiana, aprendo una subsidiary dedicata alla R&D di esperienze interattive, altamente tecnologiche e innovative.
La company sta ora estendendo la propria piattaforma allo sport, con il lancio di una social fan engagement platform immersiva per i 2 miliardi di social fan nel mondo, con un focus sulle mobile-first generations.
Anna Gregorio, laureata in Fisica a Trieste, dottorato in Fisica presso Scuola Normale Superiore, Pisa) e Master in Space Systems Engineering (Delft), è professore associato dell’Università di Trieste. Negli ultimi 15 anni ha coordinato i team sperimentali delle missioni Euclid e Planck dell’Agenzia Spaziale Europea. È coautore di 306 articoli, è inclusa nella lista dei Top Italian Scientists – Physics.
Nel 2020 è stata nominata da Forbes Italia fra le 100 donne italiane vincenti e fra le 15 donne italiane di successo più influenti nell’innovazione da Digitalic – Digiwomen2020.
Nella vita parallela, più spavalda e temeraria, è CEO di PICOSATS, spin-off dell’Università all’interno dell’area Science Park. L’obiettivo della startup è quello di sfruttare le risorse spaziali per migliorare la nostra società in modo sostenibile, rendendo più rapido ed economico l’accesso allo spazio tramite l’utilizzo efficiente dei piccoli satelliti.
PICOSATS lavora a un sistema di telecomunicazioni miniaturizzato e performante, RADIOSAT, progettato con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea. La startup ha inoltre ricevuto numerosi premi, nel 2020: Best Startup pitch al New Space Economy forum, Seal of Excellence della Commissione Europea.
Emanuela Barbano, laureata in Economia e Commercio, con una carriera nel mondo dell’Advertising internazionale e una parentesi di volontariato internazionale, si scopre imprenditrice con una grande passione per il sociale. Già socia e fondatrice della casa di produzione video Duel Film, nel 2015 fonda Equoevento Torino Onlus, per il recupero degli avanzi alimentari dopo i banchetti degli eventi.
Dall’unione di queste esperienze, nel 2019 ha fondato insieme a Franco Dipietro Biova project, startup innovativa di economia circolare operante nel settore food and beverage. L’obiettivo è quello della lotta allo spreco alimentare tramite l’ideazione, lo sviluppo, commercializzazione e la distribuzione di prodotti alimentari e bevande che seguono la filosofia dell’economia circolare. Per farlo la startup si occupa di recuperare gli alimenti invenduti trasformandoli in nuovi prodotti. Il primo esperimento attualmente in commercio è la Biova Beer, una birra artigianale fatta con pane recuperato da negozi e GDO.
Per ogni chilo di pane che viene trasformato in birra si risparmiano circa 1000 litri d’acqua, con una riduzione nell’atmosfera di 11 chili di CO2, e si restituisce nuova vita a un bene diventato rifiuto.
Francesca De Gottardo, laureata in archeologia, ha fatto della multidisciplinarietà la sua forza, lavorando nella comunicazione online di musei e istituzioni culturali, prima, e di importanti brand di moda internazionali, poi.
Nel 2019 ha rinunciato ad un contratto a tempo indeterminato a Milano per dare vita a un nuovo progetto di moda sostenibile a Dar es Salaam, in Tanzania, con lo scopo di generare un cambiamento positivo nella vita delle persone. Ha fondato così Endelea, startup di moda etica dove ricopre il ruolo di CEO.
Endelea è una società benefit e una startup innovativa che unisce Europa e Africa. È oggi l’unico brand italiano con un prezzo e una brand identity premium che produce abbigliamento in un paese africano e ha una esplicita missione etica come parte integrante del prodotto.
“Endelea” in lingua Swahili significa “andare avanti senza arrendersi”. Sognatrice, ottimista e curiosa, Francesca ne ha fatto il suo motto di vita.
Valentina Garonzi, laureata in Economia e Legislazione d’Impresa presso l’Università degli Studi di Verona, graduata al Master in Management e in Enterprise Risk Management presso il Mip-Politecnico di Milano ed al Master in Future Forsight presso l’Università degli Studi di Trento.
Ha lavorato come business analyst presso CIV-Milano multi-family office e consulente in Management e Control per PMI in ambito Biotech, Food e Fashion. Ha alle spalle diverse esperienze come tutor di startup grazie alla collaborazione con l’incubatore di imprese HFam Spa e in numerose altre Business Competition.
Valentina è CEO della startup Diamante Srl, basata in Italia e nata come progetto accademico, oggi è una società operativa in settore diagnostico-biotech e focalizzata sull’ambito molecular farming.
La vision e i valori della startup puntano al miglioramento del sistema sanitario globale, creando una nuova modalità per ottenere una medicina moderna accessibile e scalabile con una piattaforma tecnologica unificata che ci consente di sviluppare prodotti di alta qualità in modo veloce, sicuro, conveniente e sostenibile.
La startup ha ottenuto diversi grants Europei, premi vinti e ha partecipazione a diversi programmi di accelerazione italiani ed Europei.
Sabrina Fiorentino, laureata in Farmacia, dopo un anno a Manchester, ha iniziato la sua esperienza lavorativa come analista chimica in Guna, azienda farmaceutica milanese, leader in terapia d’avanguardia. Premiata all’ “Italian Woman Entrepreneur Of The Year 2019” promosso da Impact2, Sabrina è tra le sei donne imprenditrici italiane a proporre le migliori soluzioni innovative ad impatto sociale.
Nel 2017 insieme alla sorella Silvia, ha fondato SESTRE, startup Innovativa con sede a Trintapoli (BT) che realizza integratori nutraceutici da principi attivi estratti da prodotti della Dieta Mediterranea, venduti in tutta Italia attraverso un processo di personalizzazione prodotti e trasferimento tecnologico.
Il team è composto da altre 4 giovani visionarie: Grazia M. Simone, biologa specializzata in Biochimica Clinica e ricercatrice farmaceutica; Sonia Elicio, Growth Manager che ha portato la startup ad una crescita del +450% nei primi tre mesi del 2020 nel mercato digitale; Gloria e Rosalba, graphic designer.
A gennaio 2021, SESTRE ha registrato in incremento di fatturato del 128% rispetto al semestre precedente, e nel 2022 l’obiettivo è quello di lanciare una linea cosmeceutica a base di estratti del mediterraneo. L’evoluzione di SESTRE prevede infatti la creazione di una vera e propria filiera mediterranea in cui tutti i processi produttivi riducano o annullino completamente l’impatto ambientale.