Dagli studi di ingegneria ad alcune delle più grandi aziende tecnologiche europee, la carriera di Tiziana Olivieri è variegata e ricca di esperienze. Oggi è Chief Sales Officer in Europa per Avanade, azienda leader di servizi innovativi digitali e cloud su piattaforma tecnologica Microsoft che impiega oltre 40.000 persone in 25 paesi. Di seguito, Tiziana ci accompagna nel suo percorso di carriera, ci parla dell’importanza dell’inclusione e della diversity in azienda e dell’impegno di Avanade in tal senso. Scopri con noi i suoi consigli per le giovani donne che intendono intraprendere una carriera in STEM.
Da DHL, Vodafone, Microsoft e oggi Avanade, raccontaci chi sei e il tuo percorso professionale
Ho deciso di studiare ingegneria molto presto, già durante l’adolescenza. Sono sempre stata molto appassionata di tecnologia e affascinata dall’idea che l’ingegneria potesse contribuire a risolvere tutti i grandi problemi del mondo. Quasi come se fosse un superpotere!
Guardando indietro, è chiaro come questa filosofia sia stata una costante nel mio percorso di sviluppo e che ha caratterizzato profondamente la mia attitudine ad affrontare tutte le sfide professionali che ho incontrato con metodo e disciplina, ma allo stesso tempo creatività e curiosità.
Ricordo con grande entusiasmo i primi importanti progetti per le vendite in DHL che utilizzavano i dati e l’intelligenza artificiale per migliorare il processo di forecasting e per permettere ai clienti il tracciamento in tempo reale delle spedizioni, erano gli albori dell’anno 2000!
In Vodafone, poi, ho potuto sviluppare la mia leadership nel marketing e soprattutto nelle vendite. Le telco offrono un’incredibile opportunità per mettersi alla prova con complessità tecnologica, innovazione e customer experience che talvolta non è semplice far andare d’accordo, soprattutto se il mercato a cui si guarda è fatto da segmenti molto diversi tra loro (multinazionali e piccole e medie imprese) che hanno esigenze e aspettative differenti, così come lo sono i canali commerciali con i quali vengono raggiungi (diretti e indiretti, attraverso imprenditori terzi). Era il periodo in cui il 3G avrebbe cambiato radicalmente il mondo, permettendo a tutti di lavorare, navigare sul web e giocare ovunque.
E poi Microsoft e la trasformazione della struttura commerciale in Italia e in Europa del colosso tecnologico che supporta la digital transformation delle aziende attraverso il Cloud! Una straordinaria esperienza di change management e di sviluppo delle persone, ma allo stesso tempo di grande impatto sul mercato in termini di crescita e di posizionamento.
Nel corso della mia carriera, mi sono concentrata sull’innovazione, sulla trasformazione digitale delle aziende e sulla risoluzione delle sfide di business. Essere ambiziosa è stato cruciale ma, nella scelta delle aziende in cui lavorare, anche la cultura e i suoi valori sono stati importanti.
Sono cresciuta confrontandomi in ambienti eterogenei, dove il lavoro di squadra era fondamentale per il successo. La convinzione che, come team, possiamo fare la differenza attraverso l’impatto positivo della tecnologia è stata determinante per tutta la mia carriera.
Com’è nato il tuo interesse per il settore tecnologico e per l’innovazione?
Mi ha sempre appassionato misurarmi con problemi e trovare soluzioni. Quando è arrivato il momento di scegliere cosa studiare all’Università, ingegneria mi è sembrata la risposta più soddisfacente. Ma il continuo miglioramento e la voglia di superare me stessa mi hanno sempre fatto guardare anche all’innovazione come un elemento imprescindibile.
Nell’approcciarsi alla tecnologia è importante avere ben chiaro qual è il problema che si vuole risolvere. La tecnologia e l’innovazione sono di per sé utili e interessanti ma, senza uno scopo, non necessariamente generano valore.
C’è una terza dimensione, poi, che ritengo giochi un ruolo fondamentale per far sì che tecnologia e innovazione generino il massimo impatto, mi riferisco all’empatia, ossia alla dimensione umana. Oggi, più che mai, la capacità di creare ambienti di lavoro diversi e collaborativi permette alle aziende di raggiungere il massimo della produttività e, soprattutto, di realizzare ambiziosi piani di crescita in mercati sempre più competitivi.
Di cosa ti occupi nel tuo attuale ruolo di Europe Chief Sales Officer in Avanade?
Nel mio attuale ruolo sono responsabile di tutto il business dei servizi professionali Avanade in Europa, un mercato complesso, molto diversificato e in forte crescita, dove Francia, Inghilterra e Germania rappresentano i più grandi paesi in dimensioni, ma dove tutti gli altri crescono double digit. In Avanade, abbiamo l’ambizione di raddoppiare il business nei prossimi 4 anni. È nella mia missione contribuire al disegno strategico globale di sales transformation per realizzare la crescita attesa e allo stesso tempo garantire i risultati commerciali di breve termine, attraverso i team di vendita presenti in tutti i paesi d’Europa.
Mi piace pensare all’impatto che il nostro lavoro ha sulle aziende e a come possiamo veramente contribuire al successo dei nostri clienti, attraverso la realizzazione di progetti tecnologici, ma anche accompagnando le organizzazioni nei loro percorsi di trasformazione di business.
In Avanade, grazie alla stretta partnership con Microsoft e Accenture possiamo davvero mettere a disposizione i migliori asset (piattaforma tecnologica, consulenza strategica e system integration) per aiutare i nostri clienti a essere sempre più competitivi e a raggiungere i loro obiettivi di crescita. Un bell’esempio è sicuramente la collaborazione tra Avanade, Accenture e Sorgenia, che ha portato il fornitore di luce e gas naturale a proporsi sul mercato come la prima utility italiana “fully on cloud”. Il progetto di cloud transformation su piattaforma Microsoft ha coinvolto nella totalità le anime core del business di Sorgenia, migliorando complessivamente non solo l’operatività dell’azienda, ma anche la relazione con i clienti.
Ad oggi in Italia solo il 18% delle ragazze iscritte all’università sceglie discipline STEM. Che messaggio vuoi dare alle giovani donne che vogliono avvicinarsi a questo mondo?
Come prima cosa, in Italia è ancora troppo radicata la convinzione (errata) che la tecnologia e le STEM siano ambiti prettamente maschili. Quando ero giovane, questo luogo comune ha alimentato ancora di più la mia curiosità e mi ha spinto a voler sfatare questo mito.
È importante che le donne, e in particolare le ragazze, non solo non si facciano fermare dai preconcetti sociali, ma siano anche consapevoli di quanto le STEM siano parte attiva delle nostre vite. Usiamo la tecnologia ogni giorno per pianificare, risolvere problemi e organizzare i nostri impegni.
Secondo e fondamentale punto: le STEM sono fantastiche! Non si tratta solo di numeri e schemi. Per le generazioni più giovani, i social media svolgono oggi un ruolo cruciale e, in confronto agli stili di vita e agli ideali veicolati su questi canali, le STEM possono apparire poco “glamour”. Questo mi ricorda un episodio in Microsoft che mi ha molto colpito. Quando sono entrata in azienda, il CEO Satya Nadella ci ha detto che il nostro obiettivo non era quello di essere ‘cool’, ma di rendere ‘cool’ gli altri. Riuscire a padroneggiare la tecnologia, vuol dire essere in grado di trasformare, valorizzare e rendere eccezionale qualsiasi cosa.
Il terzo messaggio è: STEM è il futuro. Anche se non sappiamo cosa accadrà con certezza, senza dubbio ogni lavoro sarà influenzato dalla scienza e dalla tecnologia. Costruire competenze in queste aree apre più strade e dà più possibilità di raggiungere il successo professionale. Studiare STEM è come una rete di sicurezza, consente sempre di essere nella posizione migliore.
Che consigli hai invece per donne che già lavorano nel settore STEM e vogliono crescere e migliorarsi a livello professionale?
Innanzitutto, questo è l’ambito giusto in cui lavorare! Un posto dove le possibilità sono tante e l’ambiente è stimolante. È importante essere ambiziosi e non smettere mai di imparare, così da diventare professionisti e leader migliori e spingere sempre più in là i confini dell’ambito in cui ci troviamo a operare. Le job description sono necessarie per circoscrivere un ruolo all’interno di una organizzazione, ma la differenza la fa il nostro contributo personale, le idee, l’imprenditorialità, la proattività e l’ambizione e in ambito tecnologico le possibilità sono infinite! Il mio consiglio principale è quindi di puntare al miglioramento continuo e costante, non perdere mai l’opportunità di ascoltare un feedback da parte di un collega o un cliente, di imparare dagli errori – per me sono proprio questi i momenti più tormentati, ma quelli che ricordo di più e dai quali ho imparato di più. Ciò che mi ha sempre guidato è stata una mentalità di ‘crescita e miglioramento’ e apprezzo molto che in Avanade il concetto di growth mindset sia al centro di tutto ciò che facciamo.
Infine, ricordiamoci che non siamo mai soli. Si può sempre chiedere aiuto al nostro manager, poiché ogni manager ha l’obiettivo di sviluppare il talento e la leadership nel proprio team. Quando chiediamo aiuto, quindi, non lo facciamo solo per noi stessi ma per l’intera organizzazione, così da garantire una migliore prestazione e un maggior impatto di business.
Quali azioni possono essere intraprese a livello istituzionale e aziendale per colmare il gender gap in questo settore?
La combinazione tra azioni intraprese dalle istituzioni e dalle aziende è vincente. L’alleanza tra università e imprese è fondamentale, perché questa connessione dà agli studenti maggiore consapevolezza e visibilità su quali saranno le possibilità per il futuro.
Anche i governi hanno un ruolo da svolgere, perché il divario di genere sta limitando non solo la nostra crescita economica, ma anche la crescita potenziale di ogni cittadino.
In termini di ciò che le aziende possono fare per colmare il divario, è necessario considerare la diversity e l’inclusion come elementi portanti e inglobati nella cultura e nei comportamenti. Non si tratta solo di un bel messaggio di marketing, ma di un approccio che deve essere messo in atto ogni giorno – specialmente dai leader – per avere un reale impatto umano.
Cosa fa Avanade su questo fronte? Come affrontate le tematiche di inclusion e diversity?
Tutto parte dalla consapevolezza di quanto l’inclusion e la diversity siano importanti. Il punto è creare e far prosperare le condizioni in cui le persone si sentano libere di esprimere al massimo le loro potenzialità.
Riunire persone di genere e background eterogenei, facendole sentire incluse e valorizzate, consente a tutti di dare il massimo e di garantire il proprio successo e quello dell’azienda.
In Avanade, abbiamo introdotto molte politiche e diversi benefit che vanno in questa direzione. In Italia in particolare, gestiamo un programma in cui gli studenti possono interfacciarsi con i dipendenti Avanade per qualsiasi domanda sul proprio futuro professionale. Abbiamo migliorato le politiche parentali, incluso un congedo di paternità rafforzato e offriamo a tutti una modalità di lavoro flessibile che favorisce il bilanciamento tra vita lavorativa e privata.
Avanade ha collaborato con 14 prestigiose università in tutto il mondo – tra cui il Politecnico di Milano – per offrire borse di studio a ragazze che desiderano intraprendere una carriera in STEM.
Recentemente, poi, Avanade ha introdotto una nuova politica di congedo retribuito relativa alla transizione per i dipendenti transgender e non binari in tutta Europa.
Hai o hai avuto un/una role model? Raccontaci come hai scelto il tuo mentore
Ho sempre voluto trovare dei modelli che mi ispirassero, sia maschili sia femminili. Mi hanno attratto di solito persone diverse da me, con background, attitudini e approcci differenti dai miei. Ho sempre prestato attenzione appunto a queste differenze, cercando di mettere a fuoco quello che volevo sviluppare in me stessa. Ancora oggi, consiglio a tutte le persone alle quali faccio da mentor o da coach di identificare più modelli che possano dare loro punti di osservazione diversificati e per questo una panoramica molto più ‘solida’ rispetto a un solo punto di vista. Guardare a quanti più modelli possibili ma fermamente focalizzati consente di costruire la propria personale unica e autentica leadership.